Parrocchia, famiglia di famiglie

Parrocchia Missionaria

Quarant’anni fa la nostra comunità si trovava in una casa e lo spirito era quello di famiglia


Nella voce di tanti missionari si capisce ciò che lo Spirito dice alle nostre Chiese. Anche se la sfida si gioca tutta sulla capacità di dire Dio soprattutto alle nuove generazioni, nostra responsabilità è conservare viva la memoria della Chiesa “dei primi tempi”, ritrovando proprio lì – nella gioia e nel coraggio degli inizi – ciò che è più utile e necessario per il nostro compito di credenti, testimoni, missionari.

Sui volti di ciascuno dei nostri fratelli, ci sono i colori dello Spirito che si rinnova in ogni generazione e che ha, per ciascuno, un’impronta speciale. Edificante il racconto di un missionario, che lavora nell’isola di Taiwan.

Quando, 45 anni fa, questo era il paese più povero del mondo, i cristiani erano pochi: per la messa si trovavano in un appartamento, portandosi le sedie; ad ogni cristiano, poi, era affidata una zona per mantenersi in contatto con gli altri cristiani della parrocchia, per sostenersi ed aiutarsi a vicenda.

Da un libretto ingiallito si vengono a sapere cose interessanti: i nomi dei primi 20 cristiani, le date degli incontri, le messe celebrate... Ora in elenco sono 170. Fuori la città si è trasformata tanto che non si riesce a vedere il sole per le costruzioni, sorte come funghi; ma la comunità conserva lo spirito “dei primi tempi”.

Lo si sente nella descrizione che una cristiana, di nome Su, ha fatto al vescovo: “Abbiamo ricevuto in eredità il grande dono della fede. Quarant’anni fa la nostra comunità si trovava in una casa e lo spirito era quello di famiglia; anche noi oggi vogliamo mantenere questo spirito: fare della parrocchia una famiglia.

Dopo la messa, ci ritroviamo per una tazza di tè, per parlare e conoscerci meglio. Vogliamo prenderci cura dei vicini, specie dei più poveri. In questi anni abbiamo aiutato le suore di madre Teresa, che si interessano di chi è in difficoltà. Questo ha creato dentro di noi un'attenzione speciale ai piccoli e agli indigenti. Ora stiamo prestando servizio volontario a un orfanotrofio. Il lavoro che ci è chiesto è di stare con i bambini e giocare con loro: diamo loro un po’ di amore”. 

La missione della Parrocchia è questa: ascoltare e corrispondere allo Spirito che è in azione, dà e sospinge a dare amore. Chi non è in grado di offrire un po’
di tempo, per fare un piacere a qualcuno?

Se dobbiamo dire al mondo che Dio è amore, trinità d’amore, la strada è indicata: basta salvaguardare lo spirito di famiglia e parlare con gesti d’amore: così la fede ricevuta è donata, Dio è annunciato, il suo Regno viene e c'è gioia in tutti.

 

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